1993. Un anno dopo le Olimpiadi di Barcellona, Valentin Mankin, direttore tecnico della squadra italiana, spiega la sua filosofia, la sua maniera di intendere la vela e la preparazione per vincere
“Fin dall’inizio della mia attività, a 15 anni, non ho messo la velocità al primo posto. Alle prime regate internazionali mi sono detto
“Come faccio a essere più veloce degli americani che hanno dietro industrie e ricerche? OK Valentin, la velocità è la seconda cosa!” Per essere veloce, senza aver bisogno di soldi, l’unica strada che avevo a disposizione era fare le virate migliori del mondo, le migliori strambate, capire meglio il vento. Tutte cose che non costano.
Tutte cose semplicissime. In barca hai tre avversari: il vento, l’onda, la corrente. Prova a lottare con questi avversari: puoi confrontarti con loro anche da solo.
Poi ci sono gli altri concorrenti e ogni volta è una storia diversa. E questa è la fantasia. Ma se sei preparato, se sei tranquillo, non c’è fatica nello scrivere questa storia… I posti buoni sul campo di regata sono sempre affollati; soltanto se fai meglio qualcosa riesci a uscire dal gruppo. Nessuno ti regala niente, non si improvvisa in barca.”
CHI E’ VALENTIN MANKIN
Valentin Mankin (Kiev 1938-Livorno 2014) è stato uno dei più grandi velisti della storia, capace di vincere tre ori olimpici in altrettante classi (Finn nel 1968, Tempest nel 1972 e Star nel 1980) e un argento (ancora col Tempest nel 1976). Negli Anni 90 ha guidato gli atleti della nazionale italiana di vela.
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